mercoledì 7 giugno 2017

A pamplugle

Leggendo il libro ALFAZETA voci del dialetto ponziano di Ernesto Prudente mi sono imbattuta in questo termine, pamplugle, che non conoscevo, con relativa storiella in cui viene citato anche mio padre Ciro Iacono.
Ecco cosa scrive:
Pamplugle - Ritaglio sf. Falda di legno portata via dalla pialla e che si attorciglia a ricciolo, truciolo
Quante moine tra Ciro Iacono, falegname - carpentiere, e Silverio Spignesi parrucchiere per due pamplugle. Nella casa della suocera del parrucchiere vi era un piccolo forno dove spesso il parrucchiere infornava le pizze. Oltre alla legna per riscaldare il forno erano necessarie legnetti per fare fiamma indispensabile per una buona cottura della pizza. E chi meglio delle pamplugle poteva dare questa benedetta fiamma? Il parrucchiere, dopo essere stato cacciato a pedate dagli operai dei cantieri navali di Santa Maria perchè giornalmente li visitava per raccogliere pamplugle che gli operai, invece, regalavano ai panettieri in cambio di pizze. Cacciato da Santa Maria, il parrucchiere, con la scusa di intrattenersi a parlare delle arance che Ciro tirava agli amici, e lui era uno dei bersagli preferiti, quando si appoggiava al parapetto della piazza. Il parrucchiere, nelle ore libere dal lavoro, era sempre nella falegnameria di Ciro e come cadeva na pamplugle si catapultava a raccoglierla e a infilarla in un piccolo sacchetto che portava sempre dietro. Si faceva la provvista. Quando Ciro inchiodava tavole, passava e salutava senza fermarsi.
Un bel giorno Ciro volle sapere dal suo amico perchè tutti i giorni raccoglieva pamplugle. E così il parrucchiere fu costretto a spiegare a Ciro che per cuocere la pizza, secondo un rigido canone della gastronomia napoletana, per ottenere il massimo della cottura, ai tronchi bisognava aggiungere le pampluglje che, se estratte dal chianuòzze, sgrossino, erano quelle ricce e molto arrotolate su sè stesse; se, invece, a produrle era stata a chianòzze, pialla, erano di forma irregolare. Con il passare del tempo a pamplugle si è estesa a significare cose da nulla.
Questo termine, credo, non si usi più


La porta del magazzino dove Ciro Iacono, maestro d'ascia, costruiva le barche



Ciro Iacono mentre lavora



Si ricavano trucioli di legno, a pamplugle



A pamplugle



Ciro Iacono da giù a Mamozio tirava le arance ai suoi amici appoggiati al muretto di piazza Pisacane

Nota:
Ciro Iacono si divertiva a lanciare arance ai suoi amici appoggiati al muretto della piazza...ne sa qualcosa Silverio Spignesi...mio padre aveva una mira infallibile...in quei tempi era tutto uno scherzare

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