giovedì 12 maggio 2016

Un antico acquedotto

I Romani erano dei veri geni nel campo dell'ingegneria idraulica.
Hanno realizzato magnifiche cisterne per la raccolta dell'acqua come la Piscina Mirabilis a Bacoli o il Cisternone a Formia.
Anche a Ponza hanno realizzato cisterne come quella della Dragonara visitabile o quella del Comandante che si sta recuperando. Purtroppo altre versano in cattive condizioni, con costruzioni abusive all'interno (Cisterna di Via Parata) oppure la Grotta del Serpente il cui ingresso, un piccolo pezzo di terra, è interdetto perchè pare sia di un privato che chissà cosa pensa di ricavarci invece di metterlo a disposizione della comunità.
Sul recupero delle Cisterne di Ponza ho già scritto più volte in questo blog.
Questa volta però voglio scrivere dell'acquedotto...
Qualche tempo fa ho letto che a San Felice Circeo hanno approvato un progetto per recuperare l'acquedotto romano che è proprio sotto il centro storico della cittadina.
Anche a Ponza c'è l'acquedotto romano che attingeva da una sorgente situata a Le Forna (fontana Tagliamonte) che viene già descritta dal Tricoli nell'Ottocento così: "Sorgente delle Forna- Sulla Cavata di Vitiello, soprapposta alla bianca lava, vi è la crosta tufacea-calcarea stratificata, che assorbendo le acque piovane, le trapela per istillicidio, e sulla detta calcaria è incavata la località per dar campo al suditorio."
Secondo il De Rossi da questo punto, che ora è murato e prosciugato, l'acqua veniva fatta confluire in un cunicolo per poi farla sbucare a Cala Inferno. Qui alimentava una cisterna che è servita a rifornire le imbarcazioni anche in tempi recenti come durante la seconda guerra mondiale.
Però il condotto proseguiva e fino a Santa Maria si vedono le tracce nella roccia.
Il Tricoli scrive ancora: ..."Accumulava ivi in opportuna vasca molt'acqua, per urtare sul formale che poco alto del livello del mare, per cinque miglia, acconsentendo le sinuosità della costiera. Tributava nel suo corso per le abitazioni ove s'imbatteva, senza privarne a quegli situati presso l'attuale porto, in cui termina la traccia"
Probabilmente c'era un sistema di valvole che regolava il flusso dell'acqua avvalorato dal ritrovamento di un epistomio di bronzo nel 1774, conservato nel Museo Nazionale di Napoli.
Carla M.Amici nel libro "Le isole Pontine attraverso i tempi" ipotizza anche che l'acqua raccolta nelle cisterne potesse rinforzare la portata dell'acquedotto.
Quanti tesori ha la nostra isola...
Ponza non è solo mare...come qualcuno vuole farci credere...


Cisterna della Dragonara



Cisterna del Comandante


Piantina della Cisterna di Via Parata realizzata da Giovanni D'Alessio nel 1770
(Dal libro di Ernesto Prudente "Biografia di un paese")



Grotta del Serpente



Questo è l'ingresso della Grotta del Serpente che ho fotografato durante la scorsa estate...le piante sono cresciute di nuovo dopo che dei volontari avevano ripulito tutto. Chissà cosa pensa di guadagnarci il tizio invece di mettere il pezzo di terreno a disposizione della comunità isolana. 



Cala Inferno in un disegno del Mattei del 1847, la cisterna dove le imbarcazioni si rifornivano d'acqua


Le Forna. In questa parte dell'isola c'era la sorgente dell'acquedotto

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