venerdì 28 giugno 2013

Archeologia a Ponza.....forse c'è uno spiraglio di luce....

Proprio in questi giorni, pare, che il Comune di Ponza renderà fruibile la Cisterna romana della Dragonara che è un sito archeologico molto interessante.
L'amministrazione ha già dato in appalto ad una ditta ponzese la realizzazione della porta e della scala d'accesso, presto sarà appaltato anche l'impianto d'illuminazione.
Finalmente c'è la speranza di vedere qualche sito archeologico di cui Ponza è ricca  ma la maggior parte versa in totale stato di abbandono.
Ma la Cisterna di Via Parata???
Spero si faccia qualcosa anche per questo sito che è di grande importanza, una delle più grandi Cisterne romane di Ponza con una capacità di quattromila metri cubi.
Oltre ad essere una Cisterna è stata anche alloggio dei forzati che erano impegnati a costruire il porto e relativo Foro Borbonico.
Infatti viene chiamata anche Cisterna del Bagno.
Durante la seconda guerra mondiale è stata anche un rifugio antiaereo per gli abitanti della zona.
Winspeare, nel suo progetto dell'area portuale, definisce la Cisterna di Via Parata quartiere per i forzati con i suoi lucernaj.
Per alloggiare i forzati vennero ripristinate le antiche prese di luce ed aria.
In una mappa del XVII secolo viene denominata Grotta di Pilato (da non confondersi con il le grotte sotto al cimitero).
E allora che dire....facciamo in modo da rendere fruibili i tesori della nostra isola.......
Ora delle foto che riguardano la Cisterna di Via Parata o del Bagno


Pianta del Bagno realizzata nel 1770 da Giovanni D'Alessio e conservata negli Archivi della Società Napoletana di Storia Patria.
Foto tratta dal libro "Biografia di un Paese" di Ernesto Prudente



Mappa  acquerellata Archivio di Stato di Napoli dove notiamo la Grotta di Pilato (Cisterna di Via Parata)
Foto tratta dal libro "Pontio. L'isola di Pilato di Vincenzo Bonifacio

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