martedì 30 marzo 2010

Ponza, lavori archeologici

Questa lettera è stata pubblicata il 28 marzo 2010 sul quotidiano “Latina Oggi”.

Da quello che si legge si sta consumando qualche altro scempio sull’isola di Ponza ai danni di un’opera di epoca romana….non si capisce quale impianto idraulico sia….però sarebbe interessante saperlo….
Questo è il modo in cui i ponzesi conservano Ponza…distruggendo le zone archeologiche….ma d’altra parte a che servono…non portano soldi….
Credo invece che bisogna fare qualcosa per evitare altri danni….anzi cercare di recuperare le cisterne….le necropoli….prima che sia troppo tardi…
A Ponza c’è un patrimonio archeologico purtroppo abbandonato all’incuria …potrebbe essere recuperato…..puntare su un turismo culturale….di qualità…..
 

giovedì 25 marzo 2010

Le Fosse Ardeatine

In questi giorni ricordiamo una delle stragi più cruente della nostra storia moderna, quella delle Fosse Ardeatine.
Sessantasei anni fa, il 24 marzo, i nazisti uccisero più di trecento persone per vendicare la morte di trentadue militari tedeschi.
Questa strage è legata da un filo sottile a Ponza perché tra quei morti c’erano Mario Magri, Silvio Campanile, Placido Martini e Francesco Savelli.
Magri e Campanile erano antifascisti, confinati  a Ponza ed erano sposati a donne ponzesi.
Mario Magri era sposato a Rita Parisi e Silvio Campanile a Maria Bosso.
Placido Martini anche lui oppositore fascista, confinato a Ponza, fu fondatore di una formazione politica, l’Unione Nazionale della Democrazia.
Francesco Savelli era quello che scoprì la bentonite nell’isola e fondò la SAMIP.
Durante l’occupazione nazista di Roma mise una sua tipografia a disposizione del Partito d’Azione per stampare volantini e un giornale “Italia Libera”.
Furono catturati, rinchiusi in via Tasso, torturati e uccisi alle Fosse Ardeatine.
Dodici tombe sono ancora senza nome….dopo sessant’anni….che orrore!!!
Non dobbiamo dimenticare….


“Per arrivare all’alba, non c’è altra via che la notte”

K.Gibran
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