domenica 18 ottobre 2009

Arrivederci fratello mare

Ed ecco ce ne andiamo come siamo venuti
Arrivederci fratello mare
Mi porto un po’ della tua ghiaia
Un po’ del tuo sale azzurro
Un po’ della tua infinità
E un pochino della tua luce
E della tua infelicità.
Ci hai saputo dir molte cose
Sul tuo destino di mare
Eccoci con un po’ più di speranza
Eccoci con un po’ più di saggezza
E ce ne andiamo come siamo venuti
Arrivederci fratello mare.

Nazim Hikmet


Estate 2009…..la nave mi porta via dalla mia amata isola….dal mio mare….che però non lascio….almeno con la mente….
Ogni volta che si parte da Ponza è un colpo al cuore….una tristezza indescrivibile…

venerdì 9 ottobre 2009

Genius Loci

Gli antichi latini ritenevano che ogni luogo avesse il suo Spirito ( Genius Loci ) che potesse aprire un varco nel passato, di metterci in contatto con quanti hanno amato e descritto quel territorio.
Il viaggiatore per identificarlo deve cercarlo nel paesaggio, nella storia e nella gente del luogo.
Il Genius Loci può essere cancellato quando il turismo punta solo sul fattore economico senza tenere conto di quelle caratteristiche che differenziano un posto da un altro, rendendolo UNICO.
Ogni luogo deve essere osservato con la curiosità di un bambino, con la sua ingenuità…un muretto, una panchina potrebbero sussurrarci storie….
Il Genius Loci dell’isola di Ponza per il viaggiatore che arriva in estate credo sia proprio difficile trovarlo…troppo caos….i ponzesi sono troppo presi dagli “affari”.
Sarebbe bene arrivare a Ponza fuori stagione….ritrovarsi a passeggiare per il Corso Pisacane quasi deserto…
Restare ad osservare il mare calmo o in tempesta…potrebbe evocare storie di pescatori…di naufragi….
Incontrare la gente del luogo, parlare con loro, ascoltarli nel dialetto locale, simbolo di identità e testimonianza del Genius Loci.
Il dialetto ha il suo fascino, ci restituisce gli odori, i ricordi…ci riporta all’infanzia…ai legami affettivi…è un po’ in disuso…molte parole sono dimenticate…
Però, quest’estate, mi ha colpita la scritta su una mattonella posta all’ingresso di una casa sugli Scotti: “A Prièzza”, che vuol dire gioia…
Bellissima parola per dare il nome ad una casa…
Nell’isola di Ponza si parla un dialetto campano perché verso la metà del 1700 fu popolata da Ischitani e Torresi.
A Ponza porto si stabilirono famiglie provenienti da Ischia mentre a Le Forna da Torre del Greco, portando i loro usi e costumi.
Nelle zone dei Conti, degli Scotti, del Porto erano prevalentemente agricoltori, a Le Forna, invece, soprattutto pescatori, molto abili e conosciuti in tutto il Mediterraneo.
Quante storie potrebbero raccontarci…un tesoro che andrebbe scovato…documentato…per non disperderlo…per noi…e per le prossime generazioni…
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